giovedì 9 aprile 2015

La figura del quantitative analyst


L’Analisi Quantitativa è una tecnica di analisi finanziaria che cerca di capire il comportamento dei mercati utilizzando modelli matematici e statistici complessi. Assegnando un valore numerico alle variabili, gli analisti quantitativi hanno il compito di cercare di replicare matematicamente la realtà .
Secondo Ciaran Healy,un consulente della società di recruiting specializzata in questa tipologia di professionisti, ci sono due ruoli:

- gli "analisti con la sfera di cristallo", che analizzano le serie storiche dei mercati finanziari per trovare ricorrenze in grado di prevedere gli sviluppi futuri;
- gli "analisti sulla torre d’avorio", che usano complessi modelli matematici per prezzare gli strumenti derivati.

Entrambe queste figure sono molto richieste: i primi sono ricercati dagli hedge funds e dalle banche di investimento per lo sviluppo di piattaforme algoritmiche per il trading; i secondi, invece, trovano impiego presso le banche per la messa a punto di nuove tipologie di derivati.

Gli analisti quantitativi e l’analisi del rischio

Anche le banche tradizionali hanno bisogno di analisti quantitativi che lavorino dietro le quinte.
I cacciatori di teste europei dicono che l’impiego di analisti quantitativi sta crescendo velocemente anche nel campo del controllo del rischio. Secondo Sergio Pigoli, presidente della Pigoli Consulenza, una società di consulenza per gli hedge funds, la ricerca di questi profili è iniziata alcuni anni fa ma solo ultimamente è diventata una delle priorità dei fondi alternativi. “Le persone più ricercate sono quelle che possiedono un dottorato in matematica – spiega Pigoli – ma la scarsità di queste figure è tale che il più delle volte anche una laurea in fisica è sufficiente”.

Non tutti i matematici possono lavorare come analisti quantitativi per una banca d’investimento. Per aver successo ci sono due requisiti indispensabili: un dottorato e degli studi di alto livello.

La giusta mossa

Nelle City di Londra i dottorati preferiti sono quelli delle università di Oxford e Cambridge, dell’Imperial College e della London School of Economics. Vanno bene anche un ristretto numero di università francesi.
Non tutti i matematici possono lavorare come analisti quantitativi per una banca d’investimento. Per aver successo ci sono due requisiti indispensabili: un dottorato e degli studi di alto livello.
Secondo Healy negli Stati Uniti le banche considerano solo quei profili provenienti da poche e selezionate scuole: “C’è una netta preferenza per i dottorati conseguiti a Harvard, Yale, Princeton, Dartmouth, Stanford, MIT e Caltech”.
Heayle sottolinea che qualche volta le banche di Wall Street accettano eccezionalmente candidati con solo un master. Ma questi casi sono molto rari: “Se non possiedi un dottorato di ricerca, l’unica alternativa è andare a dormire nello stesso letto del direttore finanziario”.

Francia e Cina: i serbatoi mondiali di analisti quantitativi

Le scuole francesi come l’Università di Parigi IV, l’Ecole Polytechnique, l’Ecole Normale, l’Ecole Nazionale de la Statistique et de l’Administration Economique (ENSAE) e l’Università di Parigi Dauphine hanno un’ottima reputazione presso le banche.
Paradossalmente la richiesta di queste figure in Francia è bassa, così molti trovano impiego all’estero.
Gli studenti francesi che aspirano a un impiego come analisti quantitativi devono avere almeno un DEA con indirizzo finanziario, ovvero l’equivalente di un primo anno di PhD. Andrew Fisk, un recruiter presso la Carrington Fox di Londra, sostiene che le banche qualche volta preferisco i DEA francesi ai PhD inglesi: “I candidati francesi hanno una maggiore vocazione. Il più delle volte hanno già avuto effettuato degli stages, il che puó rappresentare un vantaggio competitivo rispetto a chi possiede un PhD ma non ha esperienza lavorativa”.
Se la City di Londra si rifornisce di analisti quantitativi in Francia, Wall Street fa arrivare gli esperti dalla Cina. Healy dice che circa il 40-50% dei candidati negli Stati Uniti sono cinesi. Molti di loro sono laureati presso le università di Tsinghua, Shanghai e Pechino, prima di aver fatto un PhD in un’università americana.

I migliori analisti quantitativi sono quelli che riescono a generare profitti per le banche. Nel lungo periodo gli analisti che mettono a punto efficienti modelli di trading o che realizzano nuovi strumenti derivati sono in grado di guadagnare cifre considerevoli.
I bravi analisti ricevono un’ottima remunerazione. “I migliori arrivano superano tranquillamente il milione di dollari”, spiega April di Wall Street.

Gli hedge funds nella sfera di cristallo

“Gli analisti sulla torre d’avorio” passano la loro vita a sviluppare modelli sempre più complicati per prezzare i derivati per le banche d’investimento, ma “gli analisti con la palla di cristallo” con sistemi di trading vincenti possono anche mettersi in proprio. Si prenda l’esempio di Cliff Asness, che dopo aver conseguito un MBA e un Phd in finanza presso l’Università di Chicago, è stato assunto da Goldman Sachs, diventando successivamente direttore della divisione di ricerca quantitativa applicata alla gestione del capitale. Oggi Asness è il direttore nonché socio fondatore di AQR Capital Management, un hedge fund con una massa gestita superiore a 11 miliardi di dollari.

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